IL DOPO REFERENDUM

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IL DOPO REFERENDUM

 

Da questa notte l’Italia, o almeno quella parte che patteggiava per il “no” è in festa, me compreso.

Matteo Renzi ha annunciato le proprie dimissioni e, di conseguenza, l’intero governo dovrà lasciare. Tutti a casa! E poi? Non c’è una legge elettorale con la quale andare a votare, non ci sono partiti o coalizioni in grado di vincere le elezioni in modo tale da poter governare. E allora? Intanto tutti festeggiamo. Certo la riforma era da bocciare, non perché l’ha proposta Renzi, chiunque l’avesse proposto era da bocciare. Pasticciata e pasticciona, accentrata ed accentratrice di potere, confusa e confusionaria, insomma una riforma peggiore non poteva essere proposta. E’ vero la nostra costituzione necessita una revisionata, l’Italia di oggi non più quella del ‘47-’48, è cambiata profondamente e pertanto anche la nostra carta costituzionale merita un ritocchino, come peraltro è già stato fatto in parte. Ma ciò non deve far nascere una riforma a tutti i costi; “cambiare tanto per cambiare”. No! Tantomeno le modifiche devono essere proposte da un governo. I governi ci sono per governare e non per legiferare o peggio ancora proporre riforme alla costituzione. Ma ripeto, questa riforma era da bocciare comunque. E gli Italiani, per una volta, hanno dimostrato maturità ed attaccamento alla vita politica del Paese. Bene! ed ora? Che si dovrà fare? Renzi e questo governo hanno fallito, ed è giusto che vadano a casa e poi? Molti leader di partito, da Matteo Salvini a Giorgia Meloni, a Beppe Grillo chiedono a gran voce elezioni subito. Mi auguro che lo dicono solo come segno di sfogo e urlo di battaglia, perché se dovessero dirlo convinti mi preoccuperei un po’ sia per loro ma soprattutto per il Paese. Elezioni subito significherebbe lasciare il Paese nell’ingovernabilità. Con qualsiasi legge elettorale vigente o riesumata non potrà esserci alcuna stabilità, perché è assai difficile per un partito o una coalizione ottenere la maggioranza sia alla Camera sia al Senato. Allora andiamoci piano con la richiesta di elezioni subito. Dal punto di vista dei numeri, ricordo a Salvini alla Meloni e allo stesso Berlusconi che oggi Renzi ed il suo partito può tranquillamente contare su circa un terzo dei voti, così come ci può contare Grillo, e l’altro terzo? Sparpagliato per l’aia. Oggi non esiste alcuna coalizione che può contare di avere i numeri per governare. Allora andiamoci piano con le elezioni. Intanto facciamo prima una legge elettorale. Ma non una legge elettorale qualsiasi o una per “non far andare al governo Grillo”, una legge giusta per il Paese, una legge che chiunque vinca possa governare. Maggioritaria, proporzionale, con premio o senza premio di maggioranza, con preferenze o senza, comunque sia, l’importante è fare in modo che qualcuno possa governare e per tutta la durata della legislatura, senza inciuci, senza cambi di casacca e senza avere 3,4 e persino cinque governi per legislatura. Mi auguro che il presidente Mattarella decida con saggezza e lungimiranza per il solo bene del Paese e del popolo.

05/12/2016 

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